Tasti acciaio (stainless) chitarra, pro e contro

Nella mia esperienza di tasti acciaio per chitarra ne ho visti molti tipi, alcuni denominati  “extra hard”, altri “stainless steel”  o altri ancora. Il problema dell’acciaio è che può avere diverse durezze, a seconda del suo codice. Alcuni produttori di tasti si accontentano di utilizzare acciai “morbidi” mentre altri usano qualità di metalli veramente dure.

Io uso Jescar fret Stainless Steel,  sono in assoluto i più duri ed hanno un gambo ben utilizzabile su chitarre vintage o nuove, si possono trovare jumbo di tutte le misure.

PRO: i tasti in acciaio, messi bene e rettificati senza esagerare, possono durare un’eternità. Non ho potuto verificare nella mia esperienza , ma penso possano arrivare a durare fino a 6-10 anni anche nelle mani di un professionista, che dedica 4 ore al giorno sullo strumento. I tasti al nickel 18% posso solcarsi già dopo 6 mesi di utilizzo frequente. Ricordo a tutti i chitarristi che i tasti si rovinano prima se il setup della chitarra non è corretto.

CONTRO: il costo della manodopera, dato che il tasto alla fine costa poco più del tasto in lega con il nickel. La manodopera è molto costosa perchè il lavoro è più lungo, più faticoso, richiede strumenti e metodi dedicati.

Alcune operazioni di cambio tasti con acciaio su Suhr, Fender, Ibanez. Anche la nostra C-Reptilia Masterbuilt monta tasti Jescar acciaio oro.

Se consideriamo il costo di più cambio tasti nel corso degli anni, a causa di tasti morbidi in nickel, alla fine convengono comunque i tasti in acciaio. Sul nostro listino prezzi potete trovare il prezzo di queste operazioni, vi farete un’idea.

Un’osservazione, su un basso non monterei i tasti di acciaio. L’usura nei bassi è minore, per due motivi: tecniche usate (pochi bending) e diametro delle corde.

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